Toshio Hosokawa: Works for flute

0
1159

In contrasto con l’idea oramai stereotipica di un Sol Levante rigidamente inquadrato e Zen, Toshio Hosokawa (1955) è sempre andato perpetuando una poetica espressiva fortemente contrastata: una visione del suono naturale – e della natura sonorum – come di una “selva aspra e forte” entro cui la ruvidezza degli elementi viene levigata dall’autore soltanto quel poco che basta

Articolo precedenteModern, post-modern, so what: un ricordo su John Russell
Articolo successivoGunnar Geisse: Tryptich
Critico e curatore musicale indipendente, è autore del blog Esoteros (www.esoteros.net), dove pubblica recensioni in italiano e inglese di musica “altra”– sperimentale, avanguardia, improvvisazione e classica contemporanea. E’ stato redattore di Ondarock per 10 anni. È co-fondatore e direttore artistico del progetto culturale Plunge, attivo a Milano e dedicato alla promozione delle più interessanti espressioni della musica elettronica e di ricerca contemporanea; dal 2016 Plunge è guest curator della prestigiosa rassegna di musica elettronica Inner_Spaces presso l’Auditorium San Fedele.