Nuovo lavoro per Loscil, in arte Scott Morgan, canadese musicista ambient di Vancouver, giunto al suo quinto lavoro ufficiale (sesto se si considerano gli EP) dopo quattro anni di assenza dall’ultimo cd, il bellissimo “Plume”. Siamo di fronte ad uno dei pochi artisti di ambient degli ultimi anni di vera valenza musicale: partito come musicista elettronico e senza nessuna band, dopo aver dato alle stampe un disco imparentato con la termodinamicità, con “Submers” nel 2002, compie il salto di qualità. Il disco dedicato ai sottomarini e alle esplorazioni dei fondali, rappresenta un validissimo compromesso tra l’elettronica primordiale degli anni 70 e le nuove evoluzioni. I dischi successivi non faranno altre che confermare questa tendenza, anzi a rafforzarla, poichè Loscil arrichisce il suo tessuto musicale con una band e dei musicisti specializzati del settore: “Plume” ne è l’esempio migliore. Loscil è un musicista intelligente, è uno dei pochi che fa dischi in tema (“Endless falls” è dedicato al tema della pioggia) e soprattutto è musicista originale: assieme al solito tappeto sonoro di base (anche in drone) della maggior parte dei musicisti ambient, unisce combinazioni sonore o patterns campionati progettati per essere fruiti nell’insieme (possono essere violini, chitarre sintetizzate o altro) e strumenti concreti (crepitii, tintinii, rumori atmosferici, ecc.). Ne viene fuori un ambient di sostanza, a tratti cosmico, che non si presta solamente ad un ascolto irriverente ma fornisce dei punti di collegamento (nelle ampie durate dei brani) anche a coloro che richiedono motivi di “interesse” musicale nella fruizione.
“Endless falls” differisce dai suoi predessori poichè introduce dei violini “minimali” nel brano di apertura (la title track), un apertura maggiore verso basi dub e soprattutto perchè inserisce il parlato nel brano finale. Tali novità alla fine solo quelle che rendono più normale l’esposizione musicale di Loscil e mi fanno sembrare “Endless falls” un gradino sotto i suoi migliori album. Da segnalare “Lake Orchard”, tra i migliori brani dell’artista.
Dischi consigliati: Submers, Kranky 2002/ Plume, Kranky 2006