Rob Mazurek & Exploding Star Orchestra: the stars have shapes

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Cássio Abreu Segui Rob Mazurek @ Serralheria, https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/; no change was made
Robert Mazurek è un trombettista quarantacinquenne americano, di casa a Chicago e residente in Brasile, che dopo gli esordi inseriti in un bop moderno (al cui fianco figurava il sassofonista Eric Alexander), di pregevole fattura ma senza novità, nel 1998 cambia pagina e comincia a creare il progetto di un gruppo aperto dove è possibile suonare e sperimentare tra due o più musicisti: si va dal duo fino all’orchestra. Un decennio impegnato a far dischi (spesso LP) solo per la passione di scoprire legami più o meno accessibili tra la tromba e gli altri strumenti usati con o senza tecnologia (e quindi con supporto del computer). Tale attività lo spinge anche a partecipare ad eventi multimediali ed allargare il giro dei musicisti dal jazz al rock (a Chicago fervida e valida è la scena del posto con i Tortoise, Gastro del Sol, Stereolab). La mia idea è che Mazurek abbia trovato un grosso punto di equilibrio solo con formazioni allargate, mentre più arida si presenta la minuta produzione solistica e quella in duo (spesso in compagnia di Chad Taylor alla batteria): il lavoro di simbiosi strumentale fatto sull’ensemble a tre o più solisti, conferisce più spessore e toglie quel quid di sperimentale che comunque è la prerogativa di un musicista che si impegna sul fronte avanguardista. Le collaborazioni ultime con Bill Dixon e quelle dell’Exploding Star Orchestra sono poi un’ulteriore approfondimento di spunti del passato riorganizzati al presente attraverso l’ausilio delle nuove tecniche di composizione: elettronica, basi registrate, tromba usata attraverso il computer. L’elemento principale è l’improvvisazione free, ed in questo è chiaro che i riferimenti sono al capolavoro di insieme “Ascension” di John Coltrane, ma è evidente che scorci del Miles Davis di “Bitches Brew” o di Sun Ra periodo astrale, non possono essere sottaciuti. Quello che ne viene fuori è uno splendido risultato collettivo che ci proietta in una sorta di futurismo sonico che non ha smagliature. Nessun altro progetto di Mazurek è riuscito a dare dei risultati del genere: stilisticamente Don Cherry è il suo riferimento e nell’ultimo quintetto di “Sounds Is” l’artista ha capitalizzato tutta la sua esperienza jazzistica per un album con più anima e meno ricerca (per quest’ultima sarebbe meglio ascoltare “Silver Spin” dove probabilmente la sua visione avanguardistica ha raggiunto il massimo).
“Stars have shapes” è un altro graditissimo episodio della Exploding Star Orchestra, nel quale viene ridimensionato l’apporto ritmico per dare più spazio a quello sonico: nelle note di presentazione si parla di una varietà di suoni, dalla pioggia amazzonica brasiliana alle biciclette danesi, dalla riproduzione del suono di insetti a suoni campionati attraverso anche strumenti preparati. Con questa prova Mazurek è riuscito, grazie anche alla bravura dei suoi musicisti, a dare al jazz una dimensione “ambientale” imperniata comunque sulla tradizione jazzistica, che pochi musicisti sono in grado di fornire.

 

Discografia consigliata:
-Possible cube, Delmark 1999
-Flamethrower, Delmark 2000
-Chicago Underground quartet, Thrill Jockey 2001
-Axis and Allignment, Thrill Jockey 2002
-Exploding Star Orchestra: We are all from somewhere else, Thrill Jockey 2007
-Bill Dixon with Exploding Star Orchestra ,Thrill Jockey 2008
-Rob Mazurek Quintet: Sound Is, Delmark, 2009
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.