Una delle tracce più visibili della dominazione araba in Spagna è la musica. Nel paese iberico esistono diverse versioni di questa influenza ed in particolare nella città di Granada (Spagna Meridionale) uno degli esempi più focalizzati è lo stile musicale del gharnati (canto-musica d’accompagnamento) che richiama quei legami provenienti dall’Africa esposta sul Mediterraneo (Algeria, Marocco, Tunisia) uniti al folklore andaluso. La marocchina Amina Alaoui è una delle più vivaci interpreti del gharnati, che ha riproposto fin dagli anni novanta in alcune registrazioni in cui spicca l’unitarietà di “Alcantara”. Il delicato ed evocativo equilibrio trovato dalla cantante, nonchè la capacità della stessa di trasferire un pensiero, una poetica di vita storica, dalle canzoni, ha attratto molti musicisti importanti, tra i quali il “nordico” pianista Jon Balke, che l’ha voluta protagonista in un album “Siwan” che è da considerarsi tra i capolavori che la “wordl music” abbia prodotto: un connubio in verità territorialmente allargato, basato su un’eccellente mistura di sapori gharnati, melodie folk che sono al confine tra il Baltico e la Turchia, elementi della tipica wordl fiatistico/percussiva di Hassell (partecipante al progetto), afflati flamenco.
Eicher l’ha quindi accolta nel parco degli artisti riservati della Ecm, facendole incidere un nuovo lavoro, che affina anche musicalmente l’indole della marocchina: l’avvicinamento della tradizione araba alla strumentazione tipica spagnola costituisce sicuramente un miglioramento dal punto di vista qualitativo dell’espressione musicale, a cui rimane solo l’incapacità di smussare gli angoli “lamentosi” che saltuariamente provengono da una rappresentazione necessaria e puntuale delle tematiche proposte.
Discografia consigliata:
-Alcantara, Etnic, 1998
-Siwan (con Jon Balke, Jon Hassell, etc.), Ecm 2009