Le frequenze subliminali di Eliane Radigue

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Fonte http://freemusicarchive.org/curator/DRAM/blog/Eliane_Radigue_30_Years_Ago_and_Now Autore Delphine Migueres, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, no change was made

 

La Wikipedia francese fornisce in maniera piuttosto precisa e sintetica gli elementi musicali sviluppati dalla compositrice elettronica Eliane Radigue in cui si ritrova l’originalità della sua musica; essi sono (utilizzo in corsivo le stesse parole di Wikipedia con a seguito il mio commento):
  • L’utilisation de drones, la francese non solo è una pioniera dell’uso prolungato del suono, ma può considerarsi forse la prima compositrice che ne ha ricavato un drone sound rielaborando meticolosamente non strumenti ma le frequenze dei sintetizzatori (da lei largamente studiati): ne scaturisce una caratterizzazione che spesso fa somigliare la sua “musica” a suites costruite su toni sordi (qualcuno li paragona a quelli di alcuni elettrodomestici)
  • Le Feedback et le Larsen (effetto), la silenziosità della tessitura creata dai sintetizzatori non nasconde gli evidenti effetti di riverbero; Eliane ha gettato un seme che poi è stato colto ed ampliato da molti musicisti appartenenti al minimalismo americano (si pensi alle evoluzioni di Rhys Chatam che ha provveduto a fare le stesse cose ma sugli strumenti amplificati) nonchè gran parte della drone music che correntemente si ascolta (fatta anche da artisti senza substrato formativo classico)
  • Une dilatation extrême du temps: una delle sue prerogative è quella dell’esposizione “religiosa”; dopo essersi convertita al buddhismo, la Radigue ha colto l’occasione per convogliare quel tipo di esperienza mistica nei suoi progetti musicali; “Songs of Milarepa” nonchè “Mila’s journey inspired by a dream” sono qualcosa che va oltre il tributo mistico, è una celebrazione costruita sulle voci di Robert Ashley (il famoso compositore americano creatore del dialogo nella musica contemporanea) e  del lama Kunga Rimpoche, e su una base minimale quasi impercettibile di frequenze, dove l’artista cerca la dilatazione a scopo meditativo, l’uso subliminale per eccellenza dei suoni.
  • Des variations infimes des composantes du son: molta critica indica come suo capolavoro la lunga “Trilogie de la mort” in cui la compositrice costruisce un puzzle ben articolato di variazioni di suono che passano dalla quasi totale assenza di sostanza di percezione di “Kyema” all’indurimento inquieto di “Koumè“; tuttavia anche il secondo episodio dedicato a Milarepa “Jetsun Mila” (suonato senza l’interferenza di nessuna voce) ha credenziali per poter ambire al rango massimo delle sue opere.
Spesso di fronte alla sua ricerca ci si sente spiazzati, specie se si ascoltano le sue composizioni ritenute minori, considerate tali per via di un senso della sperimentazione più spiccato, specie quando non è presente l’elemento mistico: si tratta di poche variazioni su frequenze ininterrotte che indirettamente però la consacrano come artista unica nel panorama musicale: l’esser fermi sui quei suoni con quel senso di dilatazione temporale può realmente costituire un’esperienza per la contemplazione, al pari di forme d’arte come la “deep listening” di Pauline Oliveros o come il minimalismo “organico” inteso da La Monte Young, artisti con cui condivideva l’approccio orientale. Eliane è un’artista forse poco prolifica, ma che ha rivolto tutte le sue attenzioni al discernimento totale di un’idea impressa nella sua mente. Attualmente, in questo specifico settore dell’elettronica l’unico musicista/compositore che ha maturità ed una certa vicinanza artistica è Phill Niblock (Eliane testava il suo lavoro nello studio di registrazione di Niblock).
Negli ultimi 15 anni la Radigue è stata oggetto di riscoperta grazie ad una serie di registrazioni imbastite per installazioni o a scopo creativo effettuate negli anni attorno alle canzoni di Milarepa e alla Trilogia della Morte: l’Important Records ha pubblicato recentemente tre composizioni di quegli anni: “Triptych” e “Vice Versa” nel 2009 e l’anno scorso “Transamorem – Transmorten”, mentre la Shiin ha pubblicato i suoi lavori contemporanei tra cui emerge il drone de “L’ile resonante” (composizione divisa tra l’estatico e il misterioso) e quello composto per il violoncellista Charles Curtis “Naldjorlark”; Eliane ha anche inoltre scritto uno dei rari pezzi per basso modificato al computer “Elemental II” per il bassista Kasper Toeplitz. Va sottolineato come spesso Eliane usi per le copertine delle sue “vecchie” composizioni la sua figura giovanile che senza dubbio è un complemento formidabile della sua musica: una bellezza sferzante (che ormai è purtroppo svanita causa l’età) che trasuda dall’espressione del volto e dagli sguardi una profondità magnetica, ascetica e intimidatoria allo stesso tempo.
 
 
Discografia consigliata:
Songs of Milarepa (two discs) (Lovely Music, 1983, ristampato in cd 1998)
Trilogie de la Mort (Experimental Intermedia, 1998, racchiude Kyema, Kailasha, Koumè)
-L’île re-sonante/ Elemental II (Shiiin, 2005)
-Tryptych (Important, 2009)
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.