Ve lo spiego con un esempio molto semplice.
Prendiamo la scala di D Dorian.
Se alla base della organizzazione tonale poniamo una scala ionian, allora la tonalita’ è C maj perchè D Dorian è il secondo grado della scala di C Ionian.
Se alla base della organizzazione tonale poniamo una scala lydian, allora la tonalità è F lydian perchè D Dorian è il sesto grado della scala di F Lydian.
Ritengo che il concetto sia molto chiaro.
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: a cosa serve tutto ciò se il modo D dorian è lo stesso e comunque anche i modi della scala C Ionian e F lydian sono gli stessi?
La differenza è notevole perchè nella scala ionian abbiamo il II-V-I e cioè D-7/G7/C ove C è la stazione tonica terminale e D-7 ha il ruolo di II nel giro armonico II-V-I. E’ in altri termini semplicemente un accordo di passaggio in un giro armonico.
Da ciò ne consegue che tutta l’armonia che scaturisce da una organizzazione tonale ionica, per l’esistenza del II-V-I e di una stazione tonica in cui converge tutto, è cadenziale e finalizzante, racchiusa fra le due toniche della scala ionica.
Nella scala lydia non abbiamo un II-V-I inteso come Dorian, Mixolydian, Ionian e quindi il D-7 (sesto grado della scala di F lydian) non è un accordo di passaggio, non fa parte di un giro armonico cadenziale e convergente verso l’ I.
Tutta l’armonia che scaturisce da una organizzazione lydia, per l’assenza del II-V-I e di una stazione tonica in cui converge tutto, non è cadenziale, verticalizza e non è racchiusa fra due toniche perchè la scala lydia possiede una sola tonica.
Giuseppe Perna
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