Discussione sulla organizzazione tonale ionica ed organizzazione tonale lidia

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Kirchentonarten mit Stammtönen Neitram advanced - public domain
  
     La scala lidia va posta al centro del sistema tonale per un motivo: 
perché è depositaria del “suono puro maggiore”.
Le conseguenze di ciò sono:
a)     L’assenza della cadenza dominante primaria – triade di tonica.
b)    La verticalizzazione della armonia.
Le scale maggiori che possono essere concepite come organizzatrici del sistema tonale sono la scala ionica e la scala lidia.
La scala ionica possiede due toniche. Esempio: nella scala di  C ionico le due toniche sono C ed F da cui originano la scala C ionico e F lidio.
All’interno dell’intervallo C-F la tonica è F quindi in realtà la scala C ionico è un derivato della scala F lidio. Di conseguenza la scala C ionico non è portatrice del “suono maggiore puro” in quanto è un derivato di un’altra scala maggiore.
La scala ionica è portatrice della cadenza dominante primaria-triade di tonica.
Ad esempio: in C ionica abbiamo la cadenza G VII-C ionico perché il tritono F/B risolve in C maggiore.
La scala lidia non possiede la cadenza dominante primaria-triade di tonica; infatti se analizziamo la sala F lidio sul V grado troviamo C ionico che non risolve in F lidio.
L’assenza della cadenza dominante primaria-triade di tonica, porta ad un forte indebolimento della potenza tonale della triade di tonica e della forza centripeta che porta a gravitare tutta l’armonia  verso la triade di tonica.
La sequenza modale dorico/misolidio/ionico comunque è contenuta nella scala lidia;
è un VI/II/V,  quindi la dominante sul II grado risolve sulla triade del V grado e non sulla triade di tonica. Anche in questo caso il risultato è un forte indebolimento della potenza tonale della triade di tonica.
La scala ionica possiede due toniche quindi la armonia che nasce da essa quando viene posta al centro della organizzazione tonale è una armonia delimitata dalle sue due toniche. La scala lidia possiede una sola tonica e quando tale scala viene posta al centro della organizzazione tonale l’armonia che nasce è verticale in quanto non delimitata da un’altra tonica.
Nella organizzazione tonale lidia, quindi, l’armonia non è più soggetta a delimitazioni ma può espandersi assumendo forme non più obbligate come nella organizzazione tonale ionica permettendo al musicista una maggiore espressività.
Nella organizzazione tonale ionica le note estranee alla scala, sono  note assenti e quando vengono suonate hanno un valore puramente cromatico, di abbellimento, di colore.
Nella organizzazione tonale lidia le note estranee alla scala sono note esistenti, e quando vengono suonate sono strutturali e non  semplicemente delle note di passaggio.
Giuseppe Perna
 Bibliografia: “Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization” di George Russell
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GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.