Le Sostituzioni(S) e le Alterazioni (A) dell’accordo di VII nel II-V-I

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 In armonia tonale la S/A dell’accordo di VII è legata in gran parte alla funzione di tale accordo nel giro armonico II-V-I. La S/A ha lo scopo di dare un sound diverso a  tale accordo e quindi di interrompere la sua  ripetizione che produce monotonia. Le possibilità sono diverse ed in questo articolo mi atterrò a ciò che ho potuto leggere nella letteratura dedicata a tale argomento. L’accordo di VII è predisposto alle S/A in quanto per sua natura è instabile per la presenza del tritono, inoltre è un accordo di passaggio che permette di realizzare un ponte armonico tra l’accordo dorian che lo precede e l’accordo ionian che lo segue e che rappresenta la tonalità del II-V-I. A  causa del tritono l’accordo di VII possiede un carattere fortemente cadenziale e la sua cadenza naturale è verso l’accordo ionian posto una quinta giusta in basso.
Bisogna chiarire subito che la sostituzione e l’alterazione di un accordo in generale, quindi non soltanto di quello di VII,  sono tra di loro molto differenti. Per “sostituzione”intendo:“La sostituzione di un accordo con un altro accordo disposto in un differente ambiente tonale”.
Per “alterazione” intendo: “ l’alterazione dell’accordo al posto del quale viene adoperato un altro accordo appartenente allo stesso ambiente tonale”.
Non considero le “alterazioni” e le “sostituzioni” del VII nel II-V-I come elementi armonici modulanti non tanto per la loro breve durata che comunque potrebbe già essere un motivo sufficiente ma per il fatto che “ Non considero modulanti tutte le situazioni tonali che escono dalla tonalità di base e che facciano parte di un sistema ciclico o convergente verso la triade di tonica della tonalità”.
Passiamo ora alla pratica:
Per l’esempio utilizzo il seguente II-V-I   –    Dm7-GVII-Cmaj  – 
Quindi parlo delle S/A dell’accordo GVII.
LE ALTERAZIONI:
1)      Utilizzo la scala G-A-B-C#-D-E-F-G che genera l’accordo : F-B-E-A-C#
2)      Utilizzo la scala G-A-B-C-D-Eb-F-G che genera l’accordo : F-B-G-B-Eb
3)      Utilizzo la scala G-Ab-B-C-D-E-F-G che genera l’accordo: F-B-F-Ab-B-E
4)      Utilizzo la scala G-A-B-C#-D#-F-G che genera l’accordo : F-A-C#-G-B-D#
5)      Utilizzo la scala G-Ab-Bb-B-C#-D-E-F-G: che genera gli accordi:
F-B-F-Bb-D         F-B-Ab-Db-F      F-B-E-G#-B
è evidente che gli accordi alterati scaturiscono da scale alterate, in questo caso ho alterato la scala di GVII inserendo le note mancanti prelevate dalla scala cromatica.
L’ambiente tonale resta lo stesso.
LE SOSTITUZIONI:
La sostituzione di un accordo in generale prevede l’utilizzo di altro accordo prelevato da altro ambiente tonale.
1)      Utilizzo della scala G-Ab-Bb-C-D-Eb-F-G e degli accordi da essa derivanti; scala in generale denominata G Fhrygian.
2)      Utilizzo della scala G-Ab-Bb-C-Db-Eb-F-G- e degli accordi da essa derivanti; scala in generale denominata G Locrian.
3)      Utilizzo della scala G-Ab-Bb-Cb-Db-Eb-F-G e degli accordi da essa derivanti; scala in generale denominata G superlocrian.
4)      Utilizzo della scala G-A-B-C-D-Eb-F-G e degli accordi da essa derivanti.

E’ evidente che nell’ambito delle sostituzioni ci troviamo di fronte a scale che si trovano in altri ambienti tonali, in particolare l’ambiente tonale della scala G Phrygian è Ab, quello di G Locrian è Db,quello di G superlocrian è B, quello della scala al punto 4) è Eb. 

Giuseppe Perna

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GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.