Steve Roach: Soul Tones

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Negli ultimi tredici anni (quelli contraddistinti dal nuovo secolo) Steve Roach non si è certamente risparmiato sulle tematiche e sulle direzioni musicali: continuando nell’approfondimento di molti concetti già apparsi in passato nella sua estesa discografia, Roach ha battuto tutti i possibili sentieri dell’ambient music: si va dalla vena primitivista e concreta di “Early Man” e “Kairos” (con riflessi di epicità in “Sigh of ages“) all’elettronica berlinese di “Landmass“, “Groove Immersion” o “Proof Positive“; dal drone mistico/esoterico con incorporazioni buddiste di “New life dreaming“, “Arc of passion” o “Back in life” a quelli contemplativi subnaturali ma non misticheggianti di “Dynamic Stilness“; dai meno calcati progetti “cosmici” di “Possible planet” a quelli sciamanico-tribali di “Journey of one” (aspetti meglio trattati nelle collaborazioni con Serries e Metcalf); sino al drone a sfondo psicologico di “A deeper silence” o della serie delle “Immersion“: il suo recente “Soul tones” appartiene a quest’ultimi. Si tratta di due lunghe suites dove Roach applica il principio del drone visto nella sua capacità di suscitare un profondo stato riflessivo sui nostri comportamenti, come dice Steve “…..è come un grande respiro….infinito nella sua essenza…”; ascoltare questi dischi è come entrare all’improvviso dentro uno stato di ipnosi guidata in cui inizia un viaggio che privilegia le caratteristiche somatiche della musica ambientale: effetto estatico, modificazioni progressive ed impercettibili di tono e di dinamiche, un’anima che sembra volersi spiegare. Quella dell’esplorazione subdola dell’anima attraverso la musica è una delle più affascinanti proiezioni che Roach ha saputo affrontare, giacchè molti episodi fondamentali della sua carriera provengono da questa direzione, mentre la cosa che sorprende è che sembra che Roach ad un certo punto vi dia anche le soluzioni come dimostrato dal vistoso raggiungimento del benessere in cui si plagia la serenità sintetica avvertibile alla fine di “Resolved”.

Label: Timeroom, distr. Projekt R.



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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.