“…The Strathclyde concerto n. 7 is dedicated to the double bass and looks like a test in progress, constantly addressed to probable events, in which the instrument plays solitary scores that are widely expressive….
….the concert is firmly in the hands of Duncan McTier that shows the potential of the double bass: despite the apparent grievous tones it is capable of distributing timbral impressions divided between the elegiac and the obscure. Therefore, fans of the double bass can not fail to hear this concert….”
“…The Strathclyde concerto n. 8 is dedicated to the bassoon…. It’s almost an enchanted bassoon, capable of penetrating into his own dimension: in the third movement the ability of the soloist brings out an imaginative perspective with an increase in the general tension. Next to a bassoon that seems son of improvisation, the orchestra produces wonderful luminous trails that explode in the same way of a fuse shot in the sky…..”
Continua la squisita ristampa degli Strathclyde concertos di Peter Maxwell Davies: stavolta tocca a quelli dedicati al contrabbasso e al fagotto, cui viene aggiunta la composizione A spell for green corn, composta negli stessi anni.
Lo Strathclyde dedicato al contrabbasso (n .7) si presenta come una prova in divenire, costantemente aperta a probabili avvenimenti, in cui lo strumento attraversa momenti solitari pienamente espressivi: su una struttura piuttosto atonale, le linee oscure e pastose del contrabbasso si accompagnano ad un orchestra che suona praticamente in punta di piedi, accelerando le dinamiche solo saltuariamente in presenza di climax rivelatori: il concerto è saldamente nelle mani di Duncan McTier che mostra tutto il potenziale del contrabbasso che sotto un’apparente tonalità greve è capace di distribuire impressioni timbriche divise tra l’elegiaco e l’oscuro. Questo concerto si presenta perciò come un imprescindibile appuntamento per gli appassionati del contrabbasso.