Jan Van der Roost: Sinfonia Hungarica/From Ancient Times

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“……Van der Roost teaches us how the idea of ​​the poverty of the wind band’s sounds (due to the lack of an official string section) is an unreal and absurd dogma. “From Ancient Times” recaptures evanescent parts of Gregorian chant and of medieval historical periods as a kind of tribute, trying to reassemble the pages of history within a frame of current sound (with all the chrisms of the tonality)…..”
 
“……His compositions are dynamic, in many moments effervescent, with a great spirit of chorality among the participants, I would say very appropriate for a perfect correspondance in the classical dance. With a perfect recording, this “European” attempt to organize concerts to ever higher levels for wind bands, is among the best efforts of this genre, for the imagination of the repechage and for Philarmonic musicians’ qualities (PWO). 
A new step for further elaborations of the composition for wind bands…..”
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La storia musicale deve molto alla nazione del Belgio: sebbene nel passato questo paese fosse annesso praticamente alla Francia, è negli attuali confini politici che sono arrivati alcuni tra i fondamentali musicisti di tutti i tempi; artisti come Dufay, Ockeghem, Desprez nell’alto medioevo o Willaert e Lassus, in pieno rinascimento erano belgi di provenienza (così come prima inteso); nel periodo classico-romantico in Belgio nacque la più importante scuola di violinisti che al suo interno comprendeva pionieri di quel tipo di composizione come Henry Vieuxtemps; lo stesso inventore del sax, Adolphe Sax, pur avendo vissuto in Francia, nacque e visse la prima fanciullezza in Belgio. Ma l’importanza di questo paese non fu esplicata solo nell’arte musicale: Rubens e Bruegel furono esempi insuperati nella pittura, Vesalio lo fu nelle primordiali sistemazioni delle scienze e tanti scrittori fiamminghi (ritenuti minori) lo furono nella letteratura, tutti ancora oggi oggetto di ammirazione.
E’ con un istinto quasi nazionalistico che ci si può approcciare a questa pubblicazione del compositore Jan Van Der Roost (1956), specializzato nella scrittura per wind band, con due composizioni delle sue migliori: Van Der Roost condivide attualmente l’insegnamento tra Leuven e alcune città giapponesi, circostanza che costituisce il motivo per cui egli è venuto in contatto con la Philarmonic Winds Osaka (PWO) diventandone il conduttore. Confermando di essere nettamente a suo agio nelle rappresentazioni “figurative” (sentire anche la sua “Manhattan Pictures“), Van der Roost ci insegna come l’idea di povertà dei suoni scaturenti dalle wind bands (dovuta alla mancanza di una sezione d’archi ufficiale) è un dogma praticamente assurdo. “From Ancient Times” riacciuffa parti evanescenti del periodo storico gregoriano e medievale a mò di tributo, cercando di ricomporre le pagine della storia dentro una cornice di attualità sonora (con tutti i crismi della tonalità); così come ricercatissime sono le soluzioni trovate nella rappresentazione della nascita dello stato ungherese in “Sinfonia Hungarica“, partendo dalle invasioni barbariche, passando dall’instaurazione dei primi monarchi cristiani, fino ad arrivare alla formazione dello stato democratico.
Sono composizioni dinamiche, in molti momenti effervescenti, con un gran spirito di coralità dei partecipanti, direi molto appropriate per una piena corrispondenza nella danza. Frutto di una registrazione perfetta, a questo tentativo “europeo” di organizzare concerti a livelli sempre più alti per wind bands, possiamo solo tributare un plauso per la fantasia del ripescaggio e per le qualità degli strumentisti della filarmonica (PWO) che, si impone a questo punto, come imprescindibile, nuovo punto di elaborazione della materia per wind bands.
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.