Byron Metcalf & Mark Seelig -Intention
“Intention” è il nuovo lavoro di Byron Metcalf e Mark Seelig.
Di Metcalf ho già espresso il mio assenso per il suo lavoro in occasione di una pubblicazione discografica con Roach (vedi post precedenti). Mark Seelig è invece musicista, specializzato nel suono del bansuri flute ed un seguace della teoria della psicoterapia transpersonale, una branchia della psicologia che si nutre del rapporto dell’uomo con esperienze mistiche al di fuori degli stati cognitivi riconosciuti.
A differenza di quanto si può pensare, quella della transpersonalità è una teoria eretta su basi scientifiche, che non prende corpo da sistemazioni fantastiche del pensiero, ma risulta essere una raccolta di testimonianze e di deduzioni sulle origini e gli scopi della vita dell’uomo, attraverso l’induzione a stati mentali alterati.
Uno dei transfers per ottenere indicazioni è anche la musica: dopo l’estratto selvaggio dei viaggi allucinogeni dei musicisti psichedelici, su questo argomento è calato l’interesse di una cerchia di musicisti imparentati con l’elettronica e la spiritualità orientale che ne ha sposato i contenuti: Roach, Metcalf, Seelig ed altri hanno tutti affrontato l’argomento, mantenendo vivo un interesse che per molti sarebbe stato più opportuno che fosse coltivato dalla neuroscienza.
Ma che la musica abbia dei poteri subdoli, mi sembra un fatto pienamente riconosciuto, resta solo tanto tempo per capire dove possiamo spingere le nostre coscienze (anche attraverso l’esplorazione di comportamenti fisici indotti) ed elaborare nuove interpretazioni che già oggi meritano la nostra attenzione.
In “Intention” tutti gli elementi musicali utilizzati sono funzionali per legare misticità sparse nel mondo attraverso canti e strumenti tipici (dai nativi americani ai mongoli, dagli aborigeni australiani agli indiani orientali) e i due musicisti fanno di tutto per dimostrare di essere paladini di segreti svelati.
Loren Nerell & Mark Seelig – Tree of life
La capacità di trovare dei legami tra culture, tradizioni ed idiomi di aggregati dislocate in parti diverse del mondo, segue da tempo la volontà dei musicisti di carpire il sogno di un’integrazione universale che prescinde dalle diversità, anzi le abolisce. Sicuramente la cultura contemporanea ha favorito i processi di avvicinamento e ogni artista ne ha ricreato i punti di contatto in maniera autonoma: nella musica elettronica del benessere, i musicisti sono convinti che esista una simbologia che incrocia tutte le etnicità.
Tree of life, nuova registrazione di Mark Sellig e Loren Nerell, si nutre di queste simbiosi, così come spiega nelle note di presentazione alla stampa…..”The tree of life is a nearly universal symbol found in many different spiritual and mythological traditions around the world….it symbolizes the interconnection of all life to our planet…..”
Come è risaputo Loren è uno studioso delle percussioni balinesi, le gamelan, mentre Sellig lo è nel flauto bansuri: tuttavia in questa prova (la prima tra i due), si circondano di collaborazioni che rendono non solo preziose, ma particolare la loro esibizione: oltre alle inserzioni dei loro strumenti, si trovano i raga riprodotti al sarangi dal maestro indiano Pankaj Mishra, le percussioni di Max Link e l’ocarina di Steve Roach. Ne deriva un album composito, forse sbilanciato sul versante est orientale del mondo, che regala attimi di esplorazione quasi psicologica, che propongono dei suoni maturi, ben articolati, di quelli che restano.