Suono – Silenzio – Plasticità
Suono – Essenza -Cornice
Una ontologia formale del suono considera l’essenza del suono come un elemento della composizione o dell’improvvisazione
Come tale, un suono è un oggetto nel mondo
Un suono è un oggetto esistente nel tempo
La possibilità della sua esistenza è la sua latenza nel tempo
Il tempo è una sorta di nulla contenente al suo interno le possibilità del suono
Ciò che noi percepiamo come silenzio è il tempo svuotato del suono
Il suono è una latenza nel silenzio
Il silenzio è il suono in potentia
Il gesto musicale è un’azione il cui fine è la realizzazione del suono latente nel silenzio
Un gesto rivolto verso la produzione di un suono avviene all’interno di una cornice
Questa cornice è il silenzio
Il silenzio è al musicista ciò che la tela bianca è al pittore o lo spazio vuoto allo scultore
Il suono è una finitezza all’interno della cornice più ampia del silenzio
Come tale svolge un ruolo strutturale nella costruzione di oggetti sonori
Il silenzio tra i suoni funziona alla stregua di un collegamento formale o di un confine
Come collegamento, il silenzio indica la possibilità di combinazione dei suoni delle strutture che lo precedono o lo seguono
Come confine, il silenzio indica la possibilità dei suoni di rendersi indipendenti nelle strutture che lo precedono o lo seguono
Proprietà del Suono – Possibilità del Suono – Plasticità del Suono
Le proprietà del suono sono i suoi contenuti
Le proprietà del suono sono l’altezza, il timbro, la dinamica e la durata
Ciò che rappresenta il suono sono le sue proprietà formali. Il suono non rappresenta una realtà indipendente nel mondo
Al contrario, il senso del suono è nella sua superficie, che raccoglie le sue proprietà formali esistenti in qualsiasi momento
In altre parole, il suono non ha nessun’altra sostanza oltre le proprietà formali che incarna in un dato momento
Come un insieme di proprietà, il suono incorpora una serie di possibilità di elaborazione nello spazio musicale
Queste proprietà sono le sue dimensioni formali
Queste possibilità sono realizzate attraverso le sue dimensioni formali e si esprimono attraverso la plasticità della forma
La plasticità formale può essere realizzata attraverso la trasposizione, variazione, ripetizione, modulazione, et al.
Queste permutazioni possono colpire qualsiasi delle proprietà formali all’interno dell’oggetto sonoro, cambiando il suo aspetto
Nel corso di questi cambiamenti l’originario oggetto sonoro può rimanere riconoscibile o può colpirci come qualcosa di completamente nuovo
Una serie di timbri non meno di una serie di altezze può essere soggetta a trasformazioni plastiche
Queste trasformazioni plastiche sono una funzione del gesto e degli effetti fisici che esso ha sulla produzione del suono
Suono – Silenzio – Plasticità
L’oggetto sonoro può anche scomparire come il risultato di formale plasticità
La durata è la dimensione formale del tempo così come si realizza nel suono
La durata è la dimensione formale del tempo così come si incarna nel silenzio
Grazie alla durata, il tempo acquista valore plastico specifico come un elemento della composizione o dell’improvvisazione
Grazie alla sua capacità di scomparire dopo un periodo di tempo, il suono come oggetto temporale porta la possibilità del silenzio
Grazie alla sua capacità di essere negato da una recrudescenza del suono, il silenzio come oggetto temporale giunge ad una potenziale finitezza tra i suoni.
La dialettica del suono come latente nel silenzio e del silenzio come suono potenziale si pone ad un livello fondamentalmente più importante della relazione formale tra i due.
Quest’ultima riguarda la configurazione plastica del lavoro–le sue relazioni interne ed esterne
La prima descrive le condizioni di base che rendono possibili quei rapporti formali
Suono e silenzio sono quindi instabili, ciascuna contiene in sé la possibilità dell’altro
Il suono è plastico e le sue proprietà formali mutevoli
Il silenzio non meno lo è