Un tempo, dibattiti circa l’introduzione della matematica nella musica, ponevano quesiti fondamentali al compositore, alla sua creatività e all’emotività delle sue intuizioni. Nell’epoca dello strutturalismo bouleziano o della ricerca geometrica di Xenakis, il ricorso a matrici o successioni aritmetiche, al solo scopo di castrare qualsiasi operatività compositiva multipla