Geri Allen’s obituary

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Bryan Thompson - https://www.flickr.com/photos/graffitiphoto/6122680468/, CC BY 2.0
Quando Geri Allen comparve sulla scena jazzistica nel 1984 con un album per Minor Music (una neonata etichetta tedesca che si diede il compito di accogliere molti musicisti sottovalutati del jazz americano) si intuì subito di avere a che fare con una pianista creativa e diversa da tutti. In The printmakers Geri si appoggiò sulla forma del trio post-bop (un trio peraltro eccellente composto da Anthony Cox e Andrew Cyrille) sviluppando un pianismo completo, sia nella tecnica che nei sentimenti; con i mezzi forniti da Nichols, Taylor e Ibrahim, la Allen fu capace di tirar fuori qualcosa di simile ad un dipinto influenzato da un certo grado di astrattismo, lavorando ai confini del bop e del jazz; una libera espressione tutta da gustare, dove gioia e groove si univano a lunghi approfondimenti nel “torbido” producibile in musica. Scivolare sulla tastiera significava trovare dei percorsi secondari, obliqui e simulativi nell’aspetto ma capaci anche di girare attorno ad una melodia immaginaria, implicita, sempre ben infusa nella mente.
La formula del trio gli fu sempre congeniale (Haden e Motion, Carter e Williams, etc.) sebbene, ad un certo punto, subito dopo il passaggio discografico alla Blue Note, la Allen sembrò sviluppare due dimensioni: nelle interazioni (sempre più numerose) si lasciava contagiare dall’anima più sorridente, in linea con le migliori consuetudini jazzistiche, che normalmente esaltano l’attività del performer e lo scambio, mentre quando restava in ambiti solitari (sempre più rari), Geri ritornava a tessere quelle trame così particolari secondo lo stile di The printmakers. Vicina all’Aacm e alle culture musicali moderne statunitensi (rap, tap dancing, il funk di Steve Coleman), la Allen è stata ignobilmente dimenticata non appena il jazz ha coltivato il suo declino verso un becero mainstream. Merita una vigorosa riscoperta.
Alcuni consigli discografici:
-The printmakers, Minor Music 1984
-Etudes, Soul Note 1987 (come special guest di Charlie Haden & Paul Motian)
-Twylight, Minor Music 1989
-Maroons, Blue Note 1992
-Twenty one, Blue Note 1994
-Some aspects of water, Storyville 1996
-The life of a song, Telarc 2004
-Flying towards the sun, Motèma 2010
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.