Dennis Johnson obituary

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Solo ora, leggendo il New York Times, ho appreso della scomparsa dell’ottantenne Dennis Johnson, a causa delle complicanze della senilità. Dopo un iniziale periodo dedito alla composizione, Johnson era diventato un matematico e non compose più. Perché parlo di Johnson? Perché Kyle Gann afferma che una composizione di Johnson al piano di circa 6 ore, dal titolo November, sia l’antecedente storico di tutto il movimento minimalista, anticipando The Well Tuned piano e lo String Trio del ’58 (mezzi dove reperire gli antesignani). Come gran parte dei compositori americani del dopo guerra, anche Johnson tirava fuori qualcosa che apparteneva al mondo di Webern. Johnson si rendeva conto delle implicazioni e trasformazioni possibili della sua musica e senza compiere nessun salto serialista, si innamorò della prestanza metafisica della musica (per un approfondimento sull’evoluzione musicale del primo novecento puoi leggere un mio vecchio articolo qui): la dissonanza è lieve, inquadrata in un unico processo armonico, e si percepisce solo nella dilatazione spettrale del pianoforte, un’avvicinamento che sembra portare dalle parti degli esperimenti dello Scelsi delle lunghe note risonanti.
In November le ripetizioni non provocano allargamenti organici dei materiali (non c’è microtonalità cangiante come in una The well tuned piano), perciò la sua sistemazione può essere considerata opportunamente anche un centro di gravità sussidiario anche per la modern classical, quel filone molto controverso nella discussione della critica classica odierna. Infatti, posto che Gann è riuscito finalmente ad organizzare una perfomance ed una registrazione disponibile per tutti (nel 2013 mise assieme il nastro originale, la partitura e un progetto discografico di oltre quattro ore), lo stesso conclude che “…given the piece’s seminal position in sparking a rebirth of tonality in 20th-century music, I would like to think that the piece will take its place as one of the more influential monuments in musical history as well…“.
Per quanto riguarda il box delle 4 registrazioni di November suonate da R. Andrew Lee, potete rivolgervi al link bandcamp dell’etichetta Irritable Hedgehog (vedi qui); mentre come necrologio di Johnson ho riportato l’articolo del New York Times (qui): in Italia, se faccio eccezione per la menzione del bravo Michele Palozzo sulla sua pagina facebook (in un suo post del 23 dicembre scorso), di Johnson non se ne è parlato da nessuna parte.
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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.