L’ultima biografia su Francis Poulenc fatta da Roger Nichols, uno dei suoi più accaniti studiosi, mi permette di introdurre un compositore sul quale si è scritto molto. Poulenc ha subito molte schematizzazioni, tra cui quella principale fu di essere considerato un neo-classico (nemmeno tanto innovativo) e un seguace di una parte dell’arte francese del primo Novecento che si rifaceva a Satie, Cocteau, Apollinaire