Assieme a Luis de Pablo, Cristòbal Halffter fu l’emblema di una nuova musica in Spagna che non guardava più al colore locale. Nell’ambito di un linguaggio complesso e di rinnovamento della musica classica, Halffter prese una posizione di compromesso, dove la serialità e lo strutturalismo ben presto lasciarono spazio ad una personale espressione, ed un sinfonismo particolarissimo, basato su tecniche moderne, lo fece rientrare in quella cerchia di compositori capaci di deturpare la tonalità pur rimanendo esteticamente in essa. Direttore d’orchestra ricercato, Halffter è passato brevemente ma con successo nei canali sperimentali dell’elettronica, è intervenuto in maniera unica sul repertorio nazionale del pianoforte, sul quartetto d’archi e sul quartetto di sassofoni, e la sua è stata una visuale tesa a stabilire un avanzatissimo contatto comunicativo tramite l’espressività della musica e non certamente attraverso le lusinghe del timbro. Per fortuna, ci sono molti documenti discografici che lo provano benissimo. Qui di seguito ve ne fornisco qualcuno:
–Yes, Speak Out, Yes (cantata, 1966)
–Noche pasiva del sentido, for soprano, two percussionists and 4 tape recorders (1970)
-Cristóbal Halffter, Caro, Radio-Sinfonie-Orchester Frankfurt, Halffter – Versus / Concierto Para Piano Y Orquesta (D. Montaigne, 1996, CD)
-Cristóbal Halffter, No Queda Más Que El Silencio – Concierto Para Violoncello Y Orquesta Nº 2 /Elegías A La Muerte De Tres Poetas Españoles (D. Montainge, 1998, CD)
-Cristóbal Halffter, Alberto Rosado, Juan Carlos Garvayo – Música Para Piano[s] (Verso R. 2008, CD)
Cristóbal Halffter – Gregorio García Karman, Orquesta De La Comunidad De Madrid, José Ramón Encinar – Homo Electricus (Stradivarius, 2015, CD)
Grave perdita. RIP Cristòbal.