Raymond Murray Schafer è deceduto a 88 anni per le complicazioni dell’Alzheimer. La musica che conta perde uno dei suoi più grandi pensatori nell’epoca moderna ed è purtroppo particolarmente in sintonia con gli “avvertimenti” che arrivano dalla natura: assieme alle analisi scientifiche di Bernie Krause e di qualcun altro, Schafer detiene un primato, quello di aver sollevato nella musica alcune verità molto scomode per coloro che fanno fatica a guardare oltre il normale senso dell’evoluzione musicale; non era solo un’ecologista e un conoscitore della realtà acustica, ma anche un compositore visionario, con una propria filosofia raccordabile in più settori dell’arte, dell’antropologia naturale e della scienza.
Ebbi la premura di presentarvelo nel febbraio del 2016, con un profilo accurato che rendeva bene l’idea di quanto appena detto (lo trovi qui): Murray Schafer ci lascia in eredità la sua cospicua musica, le sue teorie sul design acustico che hanno trovato posto soprattutto in un libro magnifico e destinato ad essere riletto per anni (il libro è The soundscape: our sonic environment and the tuning of the world), sul rispetto ontologico dei luoghi pensati in termini sonori, sulla vulnerabilità dei linguaggi e dei simboli. In quell’articolo evidenziai anche lo Schafer compositore e una discografia utile per avvicinarsi a lui e al suo mondo.
Rip Raymond