Gösta Neuwirth dichiarava che riguardo alla definizione delle strutture musicali non ci fosse un insegnamento migliore di quello di Schreker, che definiva “a virtuosic practitioner of shifting aural perception…“; dal momento che questa percezione può materializzarsi in molti modi, Neuwirth indirettamente dimostrò l’importanza dei rapidi cambiamenti nelle partiture e del bisogno di non fissare nessun limite ai modelli