Kevin Whitehaed, critico del Downbeat, indicava la scena improvvisativa di Amsterdam e dell’Olanda degli anni settanta come contenitore di un nuovo genere, il New Dutch Swing, facendo allusione ad un’equazione da lui inventata che vedeva la triade “jazz + classical music + absurdism” = New Dutch Swing“. Se era vero che questa equazione fosse il primo ordine di