Polifonia intermediale

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Un’insolita rassegna interdisciplinare sarà oggetto delle rappresentazioni del periodo natalizio presso il Teatro Farnese di Parma. Si tratta di un progetto multimediale diviso tra musica, parole ed immagini creato da Martino Traversa per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

Il comunicato stampa recita:
“…Dodici grandi vele, dodici parole e una consapevolezza: le espressioni del sapere, le conquiste intellettuali e il patrimonio di esperienze cognitive maturate in oltre tremila anni dalle civiltà non possono chiamarsi fuori dalle questioni etiche più urgenti del nostro tempo, né limitarsi a un ruolo di valutazione o di dibattito, ma hanno il dovere di prendere nettamente posizione per richiamare alla consapevolezza e al rinnovamento dei fondamenti umanistici.
Partendo da questo presupposto, in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura2020+21, Martino Traversa – compositore e fondatore dell’ultratrentennale rassegna di musica moderna e contemporanea «Traiettorie» – ha ideato un’installazione che punta proprio a far sentire lo spettatore fisicamente avviluppato dalle problematiche più stringenti di oggi e acuirne la nostra percezione. Non però con una pretesa di incombere sulle coscienze: al contrario, con la volontà di corroborare proprio quelle facoltà profondamente umane che fanno perno sul linguaggio e sulla dimensione musicale, perciò sulla capacità dei singoli di comprendere liberamente la realtà.
Si chiama «Polifonia Intermediale» e sarà visibile dal 23 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 nello spazio del Teatro Farnese a Parma, la cui valenza simbolica fra passato e presente, distruzione e rinascita, è più che mai significativa. Come è fatta? Descriverla è come restituirne solo un pallido riflesso dell’esperienza diretta. Su grandi vele appositamente realizzate saranno proiettate altrettante parole riferite a principî fondamentali del vivere insieme, espresse in lingue diverse e rappresentative delle principali aree culturali del pianeta, con l’interazione di immagini del grande fotografo Paolo Pellegrin e di una composizione multicanale diffusa con un complesso sistema di spazializzazione e composta da una pluralità di voci, suoni naturali, parole recitate e frammenti di canti gregoriani.
Il Teatro Farnese si trasforma così per alcuni giorni in un’esperienza di ascolto singolare, in un’irradiazione unica di energie e sensazioni salutari. Allo stesso tempo, grande metafora di un presente caotico, intricato da morali spesso troppo relative che spingono troppo spesso a reprimere quegli impulsi di empatia, inclusione e comprensione dell’altro e della realtà naturale che sono alla base della convivenza civile.
«Polifonia Intermediale» è realizzata da Fondazione Prometeo, in collaborazione con il Complesso Monumentale della Pilotta e con il contributo di Comune di Parma, Comitato per Parma 2020 e Unione Parmense degli Industriali.
L’ideazione e le musiche di «Polifonia Intermediale» sono di Martino Traversa, il progetto architettonico di Michele Moreno, coordinamento tecnico di Stefano Cantadori, videoproiezioni curate da Marco Bonilauri, sound design di Federico Bianchi, ingegneria del suono di Luca Travaglini, sviluppo software Josè Miguel Fernandez. Le voci cantanti sono di Federica Cassati, Marcelo Marchetti, Sergio Martella e Giulia Zaniboni. Le voci recitanti di Laura Cleri,Yaron Deutsch, Josè Miguel Fernandez, Andreas Fischer,Singh Jatinder, ManafingOumarouKone, Maurizio Olivieri,Claudia Ricci,Francesca ReikoSanada, Massimiliano Sbarsi.Le fotografie di Paolo Pellegrin.

Aggiungerei, sempre a Parma, l’evento di domani dedicato al Vox in Femina, con pezzi contemporanei cantati dalla bravissima Laura Catrani (repertorio da Berberian a Cage).