Non sono certamente il primo a ricordare che la tematica principale di Stefano Scodanibbio era incastonata nella relazione con il “viaggio”. Non è un caso che il contrabbassista e compositore italiano amasse il Messico e la sua impronta letteraria moderna: in quella terra e in gran parte della letteratura ispanico-messicana, dagli anni novanta in poi, si era sviluppata