Sulla valutazione degli elementi espressivi della musica un passo essenziale è stato fatto da Leonardo Meyer allorché egli ha insinuato che l’ascolto musicale avesse due corsi, uno soggettivo, iniziale, svincolato dalla ragione e spesso in balia di uno sfondo psicologico, l’altro, più oggettivo, temporalmente successivo, di natura cognitiva e considerevolmente determinato dalle conoscenze dell’ascoltatore. Sulla seconda vita dell’ascolto si possono fondare in maniera corretta molte delle considerazioni sui