Gran ritrovo a Graz per l’Impuls Festival 2023 che si svolgerà dal 23 luglio al 3 agosto. La bellissima città austriaca diventerà in questi giorni un vitale centro di diffusione della musica contemporanea, con piazzamenti in sale da concerto, gallerie, aree installative, una consuetudine che tende a celebrare compositori e interpreti in una cornice di rilievo tramite la musica, conferenze e discussioni sugli argomenti musicali trattati.
L’organizzazione del festival ha come base di partenza la copertura dei principali ensembles di musica contemporanea concentrati soprattutto tra Austria e Germania: dietro la spinta propulsiva di Furrer e Kovacic c’è la volontà di celebrare i passaggi generazionali, mostrare la ricchezza delle differenze stilistiche della musica e portare ad emersione anche le qualità di giovanissimi compositori a cui sono state affidate nuove commissioni. Per quanto riguarda le premiére assolute ne ho contate 29, mentre le premiére austriache sono 9, inoltre sembra notevole la partecipazione dei compositori italiani, stimolati anche dai collegati concorsi dell’Accademia che ne aumentano l’interesse: da una parte le lectures giornaliere di Billone e Ronchetti, Filidei, Lanza, Stroppa e Iannotta, dall’altra nuovi pezzi che provengono da Maria Vincenza Cabizza (per lo IEMA Ensemble 2022-23), Maurizio Azzan (per il Klangforum Wien), Daniele Vulpiani (prima austriaca per il Quatour Diotima), Emanuele Savagnone (prima austriaca per il combinato disposto del Cantando Admont e lo IEMA), Michele Bernabei e la visual designer Lisa Forni (per l’elettronica di Davide Gagliardi).
Quest’anno ci sarà anche una piccola celebrazione, per gli ottanta anni di Brian Ferneyhough, con lo Schallfeld Ensemble che suonerà La Chute d’Icare e altri pezzi composti da altri compositori che si ispirano all’illusione di quel brano.
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