Di Giacinto Scelsi restano solo splendidi ricordi e un’eredità incredibile di cui verifichiamo il valore costantemente. A S. Giovanni Rotondo, il pianista/compositore Christian Grifa è venuto in contatto con una porzione della storia del compositore allorché si è accorto dell’esistenza di una relazione di Scelsi con Padre Pio da Pietralcina: la storia dice che Scelsi si recò a S. Giovanni Rotondo dal Santo probabilmente per ottenere un beneficio per la sua salute, che non arrivò, tuttavia Scelsi continuò ad essere un benefattore del Santo e staccò un assegno per comprare un harmonium Petrof da utilizzare per le funzioni religiose, anche se di quell’organo se ne persero le tracce per molto tempo.
Grifa, che è nativo di S. Giovanni Rotondo e attento alle molteplici attività volute dalla comunità del suo luogo di nascita, è andato a rispolverare quel Petrof, con quei suoni vintage e particolari che dovevano essere molto graditi a Scelsi e ha imbastito una nuova composizione che vuol sistemare in una relazione attualizzata l’essenza della musica di Scelsi e le ragioni spirituali. Per fare questo ha organizzato un evento (il Scelsi Experience 2023) in cui proporre una conoscenza preventiva del compositore spezzino con la proiezione di Il primo moto dell’immobile, il film del regista italo-inglese Sebastiano d’Ayala Valva, che sarà presente anche fisicamente con un talk e poi presentare in prima assoluta la sua composizione principalmente basata sulle scoperte fatte sull’harmonium Petrof e i suoi suoni (l’esecuzione sarà fatta prima a S.Giovanni Rotondo e dopo qualche giorno a Monte S. Angelo).
Per l’evento organizzato da Christian Grifa ho dovuto approfondire i rapporti che Giacinto Scelsi ebbe con il Santo Padre Pio. Lo scopo era scrivere un testo per la giornata di presentazione. Per Stigmate: Suoni della Terra e del Cosmo (così si chiama la composizione di Grifa) si vuole riproporre il protagonismo mistico di quell’harmonium negli spazi di una relazione storica tra Scelsi e il Santo che molti hanno interpretato superficialmente e che istituisce una diatriba sull’intensità (o la carenza) del cattolicesimo del compositore. Non è un controsenso rispetto a quanto si conosce di Scelsi a proposito della sua sconfinata cultura delle pratiche orientali ed è possibile trovare un accordo. Nel testo ho cercato di fare delle deduzioni, raccolte in un booklet che accompagnerà la presentazione assieme ad altri contributi paralleli.
Consiglio la frequentazione dei concerti di Grifa a tutti coloro che si troveranno almeno nei paraggi, per ascoltare insoliti raccordi della musica e del pensiero di un’artista che guarda al significato della sofferenza e della riflessione personale. Senza ombra di dubbio è la prima volta che un musicista del posto ha istituito una relazione musicale così profonda tra le forti personalità di Scelsi e di Padre Pio, a distanza di 70 anni dal loro incontro.