Qual è il percorso di un violinista contemporaneo fuori dal suo ensemble o dall’orchestra a cui fa riferimento? Esiste la possibilità di un percorso autonomo? Queste domande, all’apparenza scontate, individuano invece le capacità di crescita di un musicista, la volontà di apprendere e migliorarsi, l’astuzia di sapersi guardare bene intorno; in seconda battuta, ma non meno importante, c’è la necessità di conoscere in maniera più profonda i compositori, fare ricadere una scelta su quelli che potrebbero presentare oggettivamente