Francesco Massaro e il suo Body Electric

0
528
foto Andrea Rankan

Può la musica aprire differenti schemi cognitivi? Può la percezione musicale rivestirsi di significati ulteriori oltre quello di un semplice ascolto dei suoni? La risposta è senz’altro affermativa anche se ampia e complicata e allo stesso tempo essa coinvolge un tipo di comunicazione basata sui mezzi moderni per produrla: molti musicisti hanno compreso, per esempio, quali sono i benefici di una preparazione in elettronica e i benefici dell’uso dei dispositivi in tempo reale (simulatori, pedaliere, piccoli impianti analogici, etc.) per migliorare il senso dei loro discorsi musicali. Il sassofonista Francesco Massaro è certamente uno di questi musicisti razionali. Di lui ho parlato spesso in passato su queste pagine e attraverso le mie recensioni ho anche individuato un percorso che Massaro ha compiuto in un arco temporale di 10 anni (1). Il Massaro odierno ha anche masticato i postumi di una riflessione arrivata con l’avvento del covid e ci ha portato in un solitario status edificativo dove il sax baritono si incontra con la processualità dei suoni determinata da pedaliere per chitarre, per l’occasione da lui riadattate per il sax. Francesco imbastisce un set di circa mezz’ora (puoi vedere qui e qui le sue ultime, suggestive esibizioni al Castello Angioino di Mola di Bari e nei concerti DEI SUONI), improvvisazioni che si generano in fasi musicali preventivamente pensate e in grado di elaborare una loro filosofia speculativa. Massaro afferma che: “…queste mie registrazioni live vanno nel senso di una visione moderna dei rapporti tra corpo e tecnologia. Dopo la venuta del covid si è fatta viva in me una forte riflessione su come potevo migliorare la mia musica tenendo insieme la corporalità e gli ausili elettronici: da una parte ho tenuto la coerenza, sapendo che una buona parte della mia espressione si basa sulle tecniche non convenzionali dello strumento, dall’altra avevo bisogno di uno strumento tecnologico adeguato che ho trovato nella processualità delle pedaliere per la chitarra riadattate al mio sax baritono…” (testimonianza diretta).

Body Electric, questo è il nome che Massaro ha attribuito al suo progetto solista attingendo alle “consonanze” della poesia di Walt Whitman, è dunque un modo di indagare sul corpo e di definirlo in funzione di una connessione con il mondo. La musica di Body Electric ha un tenore mistico, è spesso biologicamente contrastata e ha un carattere duale, narrativo e distopico a fasi alterne, in un’area di omogeneità complessiva che funziona