December obituaries

0
256

Un cenno su un tris di dipartite definitive dal nostro mondo.

In questo mese vorrei ricordare innanzitutto la scomparsa di Tony Oxley, percussionista nel jazz e nella musica improvvisata, avvenuta nel giorno di S. Stefano. Di questo grande rappresentante della musica mi piace ricordare un’anima sperimentale, qualcosa che forse in pochi hanno individuato e che invece andrebbe ripresa in toto per essere riascoltata e ristudiata: l’ho approfondita in un mio saggio scritto l’anno scorso (puoi leggerlo qui), direi quasi uno studio di possibilità alternative nella sua discografia, che andava oltre le normali cognizioni del genere; Oxley aveva incrociato anche l’elettronica, con un’attenzione nel non fornire risultati beceri e privi di emotività.

Un’altra illustre scomparsa, passata quasi inosservata sui media specializzati e avvenuta il 19 novembre, è stata quella della compositrice Catherine Christer Hennix, nata nel 1948. Da molti invocata come un punto di riferimento della musica in drone, Christer Hennix ha circuito i temi del minimalismo statunitense viaggiando sulla stessa lunghezza d’onda di gente come La Monte Young, Henry Flint o del primo Terry Riley, lasciando immediatamente da parte la formazione classica fatta con Xenakis e Stockhausen; più o meno dieci anni dopo dalle intuizioni dronistiche di La Monte Young o di Flint, Christer Hennix venne alla ribalta con The Electric Harpsichord, un fulgido esempio di improvvisazione in just intonation con molto rispetto per la fluttuazione e per gli effetti tesi alla trascendenza musicale. Catherine era completamente assorbita dal pensiero indiano e dalla cosmicità del suono che considerava come una costante corrente sonora sempre attiva, indipendente dalla vista, e senza nessun assillo ha lentamente corroborato la sua filosofia adeguandosi anche alle modifiche dell’elettronica succedutesi dopo The Electric Harpsichord; si è ritagliata uno spazio per propri strumenti, inseriti con una forte logica formale e ha perfezionato l’uso di un generatore di sound waves appositamente curato da lei.
Eccentrica, colta, amante della lettura e dello spiritual jazz, la Christer Hennix non era certo una frequentatrice del music business ed è stata rivalutata solo intorno al 2015 quando la Important Records, accorgendosi della statura dell’artista, ha pubblicato molta sua musica negletta senza soluzione di continuità (vedi qui).

Infine, vorrei ricordare anche la scomparsa del cantante e musicista Shane McGowan. Per coloro che volessero farsi un’idea su come l’autolesionismo possa trasformarsi in un’opportunità, invito a rileggere quanto scrissi nel 2015 a proposito del cantante irlandese nell’esperienza del suo gruppo (i The Pogues) a contatto con il problema celtico (lo puoi leggere qui). Se si prescinde dagli atteggiamenti e la burrascosa vita privata di MacGowan, si trova ancora oggi una meravigliosa aderenza poetica e politica: dimostrazioni sono il taglio e la cover dell’album Rum, Sodomy & The Lash, riproduzione della zattera di Géricault in cui avviene la sostituzione dei naufraghi (i componenti della band cooptano quelli di Géricault) o i continui riferimenti agli “ultimi” dell’umanità, trattati sotto l’effetto di un racconto burrascoso, di brutte parole e di una perdita di grazia. L’eredità di MacGowan sta in questo, nella rottura di uno schema buono, nell’aver regalato con incredibile e cosciente regolarità la pienezza della vita che sta nel buio di una sbronza o di un legame sentimentale che non ha nulla di buono da offrire.

Articolo precedenteMatteo Rigotti: ON MY WAY…
Articolo successivoPasquale Corrado: Works for Ensemble
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.