A fronte di un mondo che fa fatica a capire i benefici che possono scaturire da un’esposizione sonora non convenzionale, ci sono per fortuna molti compositori che all’opposto sostengono la loro esperienza sonora esclusivamente tramite i rumori o i suoni catartici, in ciò calpestando la normalità. Non dev’essere difficile per il lettore di Percorsi Musicali comprendere che questa rivista si nutre abbondamente di questa direzione e sorregge una pratica dell’ascolto che non può fare a meno di eleggere e analizzare le forme sonore che ci circondano abitualmente.
Tra i compositori che più si sono addentrati nei confini del rumore e della loro organizzazione come atto compositivo c’è sicuramente il messicano Hugo Morales Murguia, la cui filosofia compositiva