Nel saggio Suonare lo spazio elettroacustico di Alvise Vidolin (figura storica della regia del suono e del live electronics che ha lavorato al fianco di grandi autori come Berio, Donatoni e Nono) viene fatta un’importante critica agli spazi d’esecuzione musicale, i quali presentano spesso caratteristiche troppo limitanti per consentire una resa efficace delle opere dei compositori contemporanei, specie quelle che comprendono elementi della musica elettronica. Problema principale sono le sale da concerto, pensate e costruite per tutt’altra musica