L’Artacts, festival di jazz e musica improvvisata che si svolge nel piccolo centro di Sankt Johann in Tirol in Austria, suscita sempre grande interesse per gli obiettivi e la rosa dei partecipanti, quasi sempre raccogliendo i maggiori esponenti dell’evoluzione improvvisativa. Nella pagina facebook del festival c’è una bellissima presentazione fatta dal team organizzativo che pone rilievo al corretto rapporto tra arte e risorse pubbliche; qui di seguito la riporto:
“…If you are serious, at one place or another you can’t help but express a few thoughts about the circumstances that enable or simply make a festival like this possible. Concert and festival organizers: and their programs depend on public grants. It is good and right and important that these public hands provide sufficient resources to guarantee the complete independence of artistic demonstration and resist the allure of a bread and play mentality. No, this is not about the fun of a few hundred fans of advanced jazz music. This is about the courage to take unconventional, unheard and critical attitudes in art seriously and thus ensure the further development of democratic consciousness! This alone is what matters!...”.
In tre giorni (8-9-10 marzo) il festival conterrà le esibizioni di improvvisatori che su queste pagine abbiamo incensato parecchio e si capisce che l’aria che tira è piuttosto lontana dai concetti usuali del jazz: John Butcher in quartetto con Sophie Agnel, Pascal Niggenkemper e Ståle Liavik Solberg, poi Elisabeth Coudoux in solo e con Casey Moir, Christine Abdelnour con Andy Moor, il trio Christian Marien/Steve Heather/Els Vandeweyer, ancora Dave Rempis, l’emergente Camilla Nebbia e la Miles Davis Quintet Orchestra (con Ceccaldi, Thieke, Abdelnour e Darrifourcq), Rodrigo Amado.
Insomma, qui ci potrebbe essere il clima adatto per delle ottime registrazioni di free jazz e free improvisation, un piatto prelibato condito con workshops e fotografia. Qui trovi il dettaglio del programma.