Improvvisazione, humor ed eclettismo: Steve Beresford

0
286
London's Cafe Oto, 2020. Ph: Pierre Bouvier Patron & Blanca Regina

Una conoscenza superficiale del musicista Steve Beresford potrebbe indurre a considerazioni errate sul suo percorso artistico. Molti credono che Beresford sia solo un libero improvvisatore, di quelli integerrimi alla Evan Parker (per intenderci), non sapendo che Beresford ha invece affrontato molte aree della musica e delle sue intersezioni con altre arti. Se è vero che la free improvisation ha rappresentato (e rappresenta) per Beresford una tendenza ineludibile, è anche vero che la sua è stata eclettica attività che lo ha portato a suo modo nel mondo del rock, degli standards del jazz, della composizione musicale per films e

Articolo precedenteBiennale Venezia 2024: leoni a Rebecca Saunders e l’Ensemble Modern
Articolo successivoFestival 5 Giornate
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.