E’ un appuntamento musicale estremamente interessante quello che si terrà a Roma da venerdì 22 marzo a domenica 24 marzo presso l’Auditorium Parco della Musica ‘Morricone’, nell’ambito delle attività del festival Libri Come. Si tratta di un audio documentario che ben si relaziona al tema Umanità condotto quest’anno dal festival e che prende in considerazione dal punto di vista acustico e documentale la condizione dei malati terminali: il musicista e compositore Germano Scurti, creatore di Buongiorno Hospice, un ‘quasi oratorio per voci e ensemble di suoni concreti’, è stato per parecchio tempo in un paio di strutture hospice della provincia di Chieti con un permesso dei medici per registrare e raccogliere con un piccolo e maneggevole computer i dialoghi con i pazienti nonché tutti i suoni di quelle ambientazioni, dai beep dei macchinari agli interventi di medici e infermieri, fino persino a rilevazioni microscopiche dei suoni, come quella ad esempio del soffio delle siringhe; grazie al software di registrazione zoom, Scurti ha tastato il suo coraggio e ottenuto allo stesso tempo una resa ottimale dell’ambientazione nell’ottica di un’esperienza tremendamente difficoltosa nel suo momento di esplicazione, una circostanza che normalmente noi scartiamo per difenderci emotivamente.
L’inconsueta operazione di Scurti non consiste perciò in un concerto strumentale in una sala tradizionalmente preparata per suoni leggibili da un audience ampia e generalizzata di fronte ad un palco, ma è un documentario acusmatico, dove per circa 2 ore viene offerto un mix di voci, conversazioni e suoni/rumori immersivi in una sala che può contenere non più di 20 posti a sedere, preregistrazioni diffuse in spazializzazione su 16 canali che sono il frutto del lavoro di assemblaggio di Scurti; i partecipanti indossano delle cuffie a conduzione ossea, ossia cuffie che sfruttano le ossa del cranio per la percezione e propagazione sonora (quelle tradizionali si servono del timpano), lasciando libertà alle orecchie di farsi attrarre anche dal suono degli altoparlanti, inoltre con c’è nessun lavoro di manipolazione dei suoni o dei dialoghi (solo un ordinamento in postproduzione), è un field recording pensato e organizzato con criteri compositivi, ‘oggetti sonori’ orchestrati da Scurti senza nessuna elaborazione elettronica. Buongiorno Hospice si preannuncia come un contributo a quella celebre definizione dell’acusmatica che viene plasmata come ‘cinema per le orecchie’.
Ho dialogato telefonicamente e a fondo con Scurti, cercando di carpire non solo la genesi del lavoro ma anche le motivazioni soggiacenti alla composizione e appare logico che Scurti sia stato colpito in primis dalla sensazione acustica che si poteva trarre dalle strutture d’accoglienza dei malati, qualcosa che il compositore stesso ha restituito alla mia comprensione come ‘sensibilità audiografica’, ossia una sensibilità che enfatizza i suoni della realtà; ma è anche una sfida quella che vuol proporre Buongiorno Hospice, quella di metterci di fronte alla scabrosa condizione finale dell’uomo tramite gli ultimi suoni o percezioni subliminali che vengono affrontati. E’ un uomo estremamente ricco di umanità quello ‘terminale’, così come ricchissimi di umanità sono gli uomini come Scurti che concepiscono il mondo sonoro come un apparato di riferimento orbitale e indispensabile della vita: approcciarsi al più grande dei nostri tabù (la morte) attraverso l’accompagnamento di tutto ciò che lega in maniera sottile arte e vita è un modo per riscoprire la dignità dell’ultimo passaggio, poiché sono in molti che quel passaggio lo vivono male e in solitudine.
L’appuntamento romano sarà distribuito in più repliche: una replica dopo la prima pomeridiana del 22 marzo, 4 repliche sabato 23 marzo, sfruttando anche la mattinata e 4 repliche domenica 24 marzo, tra mattina e sera. Per gli amanti del suono acusmatico e della sound art Buongiorno Hospice lancia quasi un obbligo di partecipazione, sia per i suoi caratteri musicali e linguistici sia per l’inedito ricorso ad un tema probabilmente mai trattato creativamente in musica alla maniera di Scurti.