Nel considerare la musica della compositrice cagliaritana Gaia Aloisi (1995) sarebbe necessario in via preventiva un focus su un paio di elementi: la ‘singolarità’ e il ‘tempo’. Parlare di ‘singolarità’ significa nel suo caso condurre il significato del sostantivo verso un’accezione ampia e filosofica, qualcosa che mette in sintonia Kant e Derrida: il primo mise in luce per la prima volta la possibilità che la bellezza dell’arte potesse essere dissonante, il secondo intese l’arte come rottura di un pensiero egocentrico, basato sulla potenza delle sole idee dell’autore o