Sta per entrare nel vivo della sua programmazione la 33° edizione del festival Milano Musica, che quest’anno si affida al tema dell’Ascolto Inquieto. L’inquietudine va compresa sia come musicale che degli spazi esecutivi, da una parte con la presentazione di un repertorio contemporaneo adeguato, dall’altra utilizzando una pluralità di luoghi in cui applicare il principio (dal Teatro alla Scala al Pirelli hanger Bicocca, dal MEET Digital Culture Center all’Orto Botanico di Brera). Nelle parole dei gestori del festival l’obiettivo di L’Ascolto Inquieto “…è perseguito lungo percorsi molteplici: nell’uso di spazi non convenzionali, nella scelta e nell’accostamento di repertori e autori, in acustico e con elettronica, nella preferenza per brani che innovano la relazione fra la musica e il pubblico, per la loro stessa forma e per la disposizione e gli organici strumentali…”.
Evento da sempre costruito con molte risorse e con l’attiva partecipazione dell’omomina associazione fondata da Luciana Pestalozza nel 1992, il festival Milano Musica cerca sempre un bilanciamento tra passato e presente, con la previsione di una serie di importanti prime mondiali e italiane che vedranno la luce grazie all’intervento di eccellenti esecutori, ensembles ed esperti del suono (ove previsto): ci saranno le prime di composizioni di Silvia Borzelli, Pasquale Corrado, Marco Momi, Giorgio Netti, Francesca Verunelli, Matteo Franceschini, José Manuel López López, José María Sánchez Verdú e Franck Bedrossian; gli interventi specifici del Trio Abstrakt, del Trio Feedback, del Sigma Project Quartet, degli Ensemble Multilatérale e L’arsenale, dei pianisti Vacatello e Gorini, dell’orchestra sinfonica di Milano, nonché l’opera dei designers IRCAM Lemouton e Poletti. Un bell’appuntamento da non mancare è anche quello all’Orto Botanico di Brera per l’opera-jardin di Jean-Luc Hervé (Éloge de la plante).
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