Embodied Human-Computer Interaction: Franziska Baumann

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photo Francesca Pfeffer

Tra le soluzioni richiamate dalla tecnologia applicata alla musica non mancano certo quelle che propongono assistenza alla composizione o all’improvvisazione attraverso sensori legati al movimento dei musicisti (1). Non c’è dubbio che sperimentare in prima persona le interfacce gestuali faccia parte di una pratica ‘ibrida’ che apre nuove prospettive in campo musicale: è ‘ibrida’ perché da una parte richiede le conoscenze musicali ordinarie e la consapevolezza della funzionalità dei parametri musicali, dall’altra apre una vera e propria area cognitiva su quanto scaturisce dall’interazione con il software collegato ai

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.