Festival ManiFeste 2024

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Ritorna il Festival ManiFeste dal 30 maggio al 22 giugno prossimo a Parigi per un’edizione che si apre idealmente al multidisciplinare, in particolare foraggiando i temi del montaggio e del raccordo di immagini e coreografie. Nell’usuale veste di festival in cui l’elettronica ha un suo forte ruolo, il ManiFeste dividerà i suoi spettacoli tra l’IRCAM, il Centre Pompidou, la Salle Pleyel, le Centquatre e la Cité de la Musique, condividendo con il pubblico parecchie prime mondiali e un bel lotto di artisti importanti: tra le composizioni che sono creazioni per il festival suscitano molto interesse quella di Chaya Czernowin per Steven Schick (con elettronica IRCAM di Laurenzi), quella di Didem Coşkunseven e Caterina Barbieri (sempre IRCAM con Laurenzi) nell’ambito di un omaggio a Peter Rehberg, quella del turco Senay Uğurlu ispirata dalle proteste per la demolizione del parco Gezi, di Jerome Combier che trae linfa dai dimenticati del Titanic, nonché le nuove composizioni dei giovani partecipanti al concorso internazionale per orchestra (Belkind, Brichs, Khechai, Jeon).
Per quanto concerne le prime di compositori italiani va presa in considerazione la creazione inside di Aureliano Cattaneo ed anche la data del 13 giugno al Centre Pompidou, dove saranno eseguite in prima francese Visions di Matteo Franceschini e Eterno Vuoto di Pasquale Corrado, nell’ambito di un programma di composizioni dell’Ensemble Multilatérale che si sta sviluppando tra Milano Musica e il ManiFeste (oggi l’Ensemble eseguirà i pezzi alla Pirelli HangarBicocca).
Guardando indietro, invece, molta attenzione va posta ad una nuova esecuzione di Como una ola de fuerza y luz di Nono (Orchestre Philharmonique de Radio France diretta da Pascal Rophé), nuove versioni di Sonosphére III e IV di Elzbieta Sikora, all’Art of Metal II di Yann Robin, nonché ad uno dei capolavori recenti della musica contemporanea, il Trio di Simon Steen-Andersen.

Per l’agenda degli appuntamenti del festival vedi qui.

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.