Marina Džukljev con Michael Thieke (Motionless Pool; scatterArchive) e Ilia Belorukov (Everything Changes, Nothing Disappears; Acheulian Handaxe)
Non capita tutti i mesi di avere l’occasione di recensire due pubblicazioni per due distinte etichette che comprendono una stessa formazione: pianoforte e strumento a fiato. Marina Džukljev, pianista classe 1983, figura già tra le pagine virtuali di questa rivista nella recensione di Continents (in duo col violoncellista Noid edita da Inexaustible Editions l’anno passato) e nell’indagine sulla libera improvvisazione in Serbia curata da Ettore Garzia. In queste nuove pubblicazioni, il pianoforte (spesso esteso e/o preparato) dialoga,