Tra i cambiamenti più evidenti della musica della seconda parte del Novecento c’è la realizzazione di un nuovo teatro musicale che spazza via l’opera con i suoi filtri e meccanismi di rappresentazione. Nel perdere il linguaggio tonale e acquisire elementi sperimentali, il nuovo teatro musicale soppianta il modo di lavorare sui palcoscenici e mette in rilievo una possente ridefinizione dei canoni estetici dell’opera classica: la vocalità si fa sperimentale, cambiano i criteri con cui agiscono strumenti e cantanti, è necessario organizzare e gestire con più acume lo spazio scenico e acustico, la stessa drammaturgia non può più concretizzarsi