In passato su queste pagine vi ho parlato dell’argomento ‘sonificazione’ di dati (1). E’ un approfondimento dal fascino non indifferente, che apre spazi di compresenza tra scienza e arte. Grazie alle provvidenze dei software di composizione la sonificazione è andata oltre uno scopo ‘fisico’, ossia quello di produrre associazioni logiche rilevanti per la comprensione umana (pensate alle applicazioni nel campo medico), trovando spunti essenziali per una metodologia di ricerca che investe l’estetica di coloro che compongono musica: attraverso un accurato processo di raccolta dei dati da sonificare, una loro analisi in base a parametri associativi e un dettagliato