Michele Sanna: pulsazioni e illusioni

0
256
foto @Alessio Cois

L’atto dell’ascolto musicale prevede la presa in carico di una coscienza di ciò che si ascolta, la quale si materializza grazie ai nostri livelli di percezione. Kurt Koffka, uno dei fondatori della psicologia gestaltica, diceva che ‘percepire’ significa sperimentale stimoli, fare ordinamenti di essi e comporre un risultato significativo; questa visione ci aiuterebbe persino nei momenti in cui non saremmo in grado di descrivere efficacemente la realtà visiva, ossia nei procedimenti illusori. Il richiamo a Koffka e ad una forma gestaltica di percezione sembra essere molto utile nel definire i processi artistici e spiegare le diramazioni specifiche che ogni compositore o musicista intraprende: per il compositore Michele Sanna (1981) si possono certamente ottenere prove di un linguaggio trasmissivo autonomo e basato su determinate

Articolo precedenteSul ‘prolisso’ al Festival di Donaueschingen 2024
Articolo successivoMattie Barbier – paper blown between the spaces in my ribs
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.