L’atto dell’ascolto musicale prevede la presa in carico di una coscienza di ciò che si ascolta, la quale si materializza grazie ai nostri livelli di percezione. Kurt Koffka, uno dei fondatori della psicologia gestaltica, diceva che ‘percepire’ significa sperimentale stimoli, fare ordinamenti di essi e comporre un risultato significativo; questa visione ci aiuterebbe persino nei momenti in cui non saremmo in grado di descrivere efficacemente la realtà visiva, ossia nei procedimenti illusori. Il richiamo a Koffka e ad una forma gestaltica di percezione sembra essere molto utile nel definire i processi artistici e spiegare le diramazioni specifiche che ogni compositore o musicista intraprende: per il compositore Michele Sanna (1981) si possono certamente ottenere prove di un linguaggio trasmissivo autonomo e basato su determinate