E’ fresca la mia recensione sulla prima pubblicazione discografica della cantante Nina Baietta (puoi leggere la recensione qui). Baietta è giovanissima (classe 1997) e se è vero il detto che ‘dall’alba si vede il buongiorno’ allora io stimo un gran percorso artistico per lei. Con una voce sottile e suadente ed una mente proiettata verso nuove forme di canto, Baietta sta raccogliendo i frutti dello studio e di un’esperienza variegata costituitasi intorno alla vocalità; c’è dentro l’insegnamento del conservatorio ma anche le collaborazioni con Tisha Mukarji e Giovanni Mancuso che l’hanno vista crescere non solo come cantante ma anche come performer o innesco di gestualità sonora (in I campi magnetici di Mancuso, Nina produce suoni sfregando l’archetto di un violino sui raggi di una bici).
L’orientamento di Baietta è verso la libera improvvisazione, quella però spogliata