Trovare luce tra i materiali sonori: Ann Cleare

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photo Amelie Kahn Ackermann

Sul concetto della ‘luminosità’ in musica c’è un’ampia letteratura. In verità spesso si è confusa la ricerca con l’espressione artistica poiché cercare di ‘dare luce’ ad una composizione può essere anche un percorso strettamente formale trovato nei parametri musicali; la ricerca di un’energia luminosa in senso sostanziale ha a che fare forse con la fisica e le dinamiche dei materiali sonori. Un plausibile sentiero di ricerca in tal senso è venuto dalla compositrice irlandese Ann Cleare (1983). La flautista Claire Chase l’ha definita come compositrice che “lavora nei settori della musica da concerto, dell’opera, degli ambienti sonici estesi e del design strumentale ibrido. Crea spazi sonori altamente psicologici e corporei che incoraggiano i suoi ascoltatori a sentire il mondo in modo diverso” (Chase, post facebook 5 dicembre

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He studied music, he wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.