La 16° edizione del SoundOut festival a Canberra, rassegna internazionale di free jazz/free improvisation e musica sperimentale organizzata da Richard Johnson, si terrà tra il 31 gennaio e il 2 febbraio, un weekend di musica che sarà oggetto di speciali incontri musicali e nuove conoscenze. Anche quest’anno la manifestazione affianca alcuni nomi importanti dell’improvvisazione con altri di giovani artisti che si stanno affacciando nel mondo della nuova musica. E’ un festival dotato di un’ottima varietà, che prevede sempre palinsesti di musicisti differenti da un anno all’altro e un mix tra sessioni improvvisative, formazione e istanze sperimentali. Nei tre giorni australiani un largo spazio lo prenderà la pianista Magda Mayas, che tutti conoscono nel mondo dell’improvvisazione libera per il suo modo di suonare esteso, sconfinando negli interni del pianoforte. La musicista tedesca si adopererà con concerti e workshops. Tra i musicisti più affermati contiamo anche la partecipazione della violoncellista Peggy Lee, del quintetto francese HUBBUB (formato da Blondy, Denzler, Guionnet, Mariage, Perraud), del trombettista Miroslav Bukovsky, del Duo Biomorph (duo del sassofonista e organizzatore del festival Richard Johnson con Rhys Butler) e, come unico rappresentante italiano, vedrà la presenza di Gianni Mimmo.
Chi ha la fortuna di trovarsi a Canberra in questo fine settimana potrà dunque constatare di persona le felici intuizioni e le scelte della direzione artistica, facendosi un’ottima idea sul mix di esperienza e nuova creatività che la rassegna raccoglie. Inoltre, per coloro che come me vivono in Europa, è un modo anche per fare conoscenza di nuovi giovani artisti che suoneranno o si esibiranno al SoundOut con le loro particolarità musicali o extramusicali: Zosha Warpeha, Laura Altman, Gabriella Hill, Monica Brooks, Phoebe Bognàr, Jodie Rottle, Stuart Orchard, Nicci Haynes, Uma Volkmer, Brodie McAllister, Alex Tucker, Hannah de Feyter, Locust Jones, Hayley Chan. Sono nomi che possiamo oggi approfondire quantomeno tramite le capacità della rete, anzi ognuno di loro merita assolutamente uno ‘scavo’!.
In fin dei conti Johnson e il suo festival sono da considerare ormai un punto fisso d’interesse per certa nuova musica in terre lontane, consci che non si tratta affatto di una scontata vetrina di atteggiamenti consolidati. Raccogliamo lo slogan del festival che recita ‘Who is about to blow your mind? Find out at SoundOut‘.
Il programma completo, con links di conoscenza degli artisti, lo trovi qui.