Elnaz Seyedi: A Sun of One’s Own

0
16

Music is a living thing. It lives some time and it shows, itself, how it wants to develop. (Younghi Pagh-Paan).

Il bellissimo inciso della compositrice sud coreana porta con sé un senso della predestinazione che ben si adatta alla musica della compositrice iraniana Elnaz Seyedi (1982). Nel fondare le basi della composizione è frequente partire da un’idea di base, uno stimolo sonoro o visivo che poi ha bisogno di crescere e di essere potenziato dal compositore. Nel rimuginare su quanto la filosofia ci ha insegnato in secoli di storia sul tema dell’immaginazione, Seyedi prova a farci intendere che la musica è un impegno sensibile in cui riversare le nostre aspirazioni e i nostri pensieri.

C’è una monografia che proviene della magnifica serie Podium Gegenwart della Wergo,

Articolo precedenteFeldman and Hume: Intermissions
Articolo successivoL’Erste Bank Composition Award 2025 a Pierluigi Billone
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He studied music, he wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.