I Leoni della Biennale Musica 2025 a Venezia

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Pubblichiamo il comunicato stampa appena ricevuto dall’ufficio stampa della Biennale Musica di Venezia in merito all’assegnazione dei Leoni d’oro e d’argento dell’edizione 2025.

È la compositrice e performer statunitense Meredith Monk il Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica 2025, artista multidisciplinare la cui influenza si estende dalla musica d’avanguardia alla classica contemporanea, dall’elettronica sperimentale al jazz e al pop, ispirando generazioni di artisti. Il Leone d’argento è attribuito a Chuquimamani-Condori, statunitense di origine boliviana, voce visionaria nella musica sperimentale contemporanea.

La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia su proposta di Caterina Barbieri, direttrice del Settore Musica.

La cerimonia di consegna del Leone d’oro e del Leone d’argento avrà luogo nel corso del 69. Festival Internazionale di Musica Contemporanea (11 > 25 ottobre).

Il Leone d’oro

Secondo la motivazione “Meredith Monk ha rivoluzionato la musica e l’arte della performance con un approccio che ha ampliato le potenzialità della voce umana, trasformandola in un veicolo di esplorazione sonora senza precedenti. Il Leone d’oro alla carriera per la Musica è un riconoscimento al suo impatto straordinario e duraturo sul panorama musicale contemporaneo, alla sua visione artistica unica e al costante impegno nella ricerca sonora. Attraverso le sue composizioni e performance, Meredith Monk ha dimostrato un’incessante capacità di innovazione, trasformando la musica in un’esperienza immersiva e rituale. La sua musica esiste nello stesso spazio che La Stella Dentro si propone di esplorare: una cosmogonia sonora, una vibrazione che ci attraversa connettendoci con l’altro, un’eco profonda in cui l’ascolto diventa trasformazione. Le sue incantazioni senza parole e la capacità di costruire interi mondi sonori a partire dai gesti più semplici danno vita a un dialogo tra materia e spirito, tra presenza e trascendenza. Il suo lavoro non si lascia imbrigliare da categorie storiche, ma apre un universo sonoro vivo in continua evoluzione, che appare al tempo stesso arcaico e radicalmente innovativo”.

Nata a New York nel 1942, dopo gli studi al Sarah Lawrence College, Meredith Monk è diventata una figura di spicco della scena sperimentale newyorkese degli anni Sessanta, sviluppando una tecnica vocale estesa e un’estetica interdisciplinare che ha ridefinito la performance contemporanea. Fondatrice di The House (1968) e del Meredith Monk & Vocal Ensemble (1978), ha creato opere che fondono musica, teatro, danza e cinema, spingendo oltre i confini delle arti. Tra i suoi lavori più significativi figurano Dolmen Music (1981), che ha segnato un punto di svolta nella musica vocale, e Atlas (1991), un’opera lirica su larga scala commissionata dalla Houston Grand Opera. Un altro lavoro visionario è Vessel: an opera epic (1971), per un ensemble di 75 voci, organo elettronico, dulcimer e fisarmonica, consolidando la reputazione di Monk come pioniera nell’arte interdisciplinare. Il suo ciclo Songs of Ascension (2008) rappresenta una delle vette della sua ricerca musicale, unendo voce, architettura sonora e spiritualità in una composizione che esplora l’elevazione in musica. L’opera, concepita per una torre a otto piani progettata dall’artista visiva Ann Hamilton, unisce quartetto d’archi, strumenti a fiato, percussioni e coro.

A Venezia Meredith Monk era stata invitata alla Biennale Teatro e Musica del 1975 e del 1976, le celebri edizioni dirette da Luca Ronconi, con Education of the Girlchild: an opera e Quarry: an opera in three movements, due dei lavori che l’hanno imposta al mondo intero.

La Biennale Musica 2025 ospiterà una performance speciale di Meredith Monk al Teatro Malibran, con un ampio programma di opere che abbracciano tutta la sua carriera, interpretate da lei e da membri del suo ensemble vocale. Il festival presenterà anche testimonianze della sua multiforme carriera creativa attraverso film, installazioni e riflessioni.

Chuquimamani-Condori_ph. Anna Skuratovski-2

 Il Leone d’argento

“Per il contributo innovativo alla musica contemporanea, la sperimentazione artistica multidisciplinare e la partecipazione a un discorso culturale più ampio, che connette la musica a temi di identità e storia, la Biennale Musica assegna il Leone d’argento a Chuquimamani-Condori”.

“Artista multidisciplinare e musicista di origine boliviana – si legge nella motivazione – Chuquimamani-Condori, il cui progetto è noto anche come Elysia Crampton Chuquimia, è una voce visionaria nella musica sperimentale contemporanea. La sua opera ridefinisce i confini della composizione elettronica, intrecciando le sonorità folk della tradizione indigena Aymara con le tecnologie digitali e la club culture. Radicata nella cosmologia Aymara e nella filosofia decoloniale, la sua musica si pone come un atto di resistenza alle convenzioni temporali lineari e alle strutture musicali occidentali.

Con una carriera che si estende per oltre due decenni, Chuquimamani-Condori ha sviluppato un approccio innovativo al suono attraverso l’uso del campionamento, strutture poliritmiche, synth melodici futuristici e narrazioni personali complesse. La sua estetica sonora, che fonde folk e iper-contemporaneo, si distingue per la costruzione di stratificazioni massimaliste che riflettono la sua eredità culturale e identità queer. La sua ricerca artistica non è solo pratica decoloniale, ma anche una forma di resistenza culturale e politica queer, in grado di aprire nuovi sentieri estetici e concettuali su temi di identità, diaspora e decolonizzazione. La musica di Chuquimamani-Condori non si limita a riflettere tradizioni esistenti, ma rielabora le possibilità del suono come mezzo di narrazione storica, identità e trasformazione”.

In occasione della Biennale Musica 2025, Chuquimamani-Condori presenterà un progetto commissionato dal festival in cui far risuonare le “cerimonie d’acqua” del passato e del presente. Una processione musicale di barchini attraverserà i canali di Venezia, culminando in un concerto live dei Los Thuthanaka, il duo composto dall’artista e dal fratello Joshua Chuquimia Crampton, davanti all’Isolotto dell’Arsenale.