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Straordinario programma di qualità all’AngelicA festival 2025 che inizierà il 30 aprile al Centro di Ricerca Musicale dicasi Teatro S. Leonardo di Bologna fino al 31 maggio. La trentacinquesima edizione del festival ospiterà musiche ed artisti di peso internazionale: fin dalle prime battute si avvertirà la presenza di compositori e musicisti importanti, con l’apertura del festival affidata al TWO forrrrr AngelicA, ossia il progetto di Charlemagne Palestine & Rhys Chatham appositamente costituito per la rassegna emiliana. Il comunicato stampa recita così:
Amici di AngelicA di lunga data, ritornano al festival, questa volta insieme, Charlemagne Palestine & Rhys Chatham per un concerto in duo preceduto da qualche giorno di prove in teatro. Considerati storicamente “minimalisti”, questo aggettivo suona stretto per loro e li racchiude in un mondo dove non vogliono stare. Proprio in un incontro pubblico ad AngelicA, Charlemagne Palestine rispondendo a una domanda su questo tema, esclamò ad alta voce: “I am a Maximalist!”. Sarà l’intensità una delle chiavi per leggere il lavoro che Palestine & Chatham presenteranno ad AngelicA.”
Naturalmente i due artisti si esibiranno anche in maniera disgiunta nei giorni successivi: Chatham presenterà le sue composizioni in una versione inedita per 30 chitarre elettriche, insieme a Myriam Stamoulis basso elettrico e Jonathan Kane alla batteria (già batterista di Frank Zappa e ospite di AngelicA nel 2000 insieme a The Forever Bad Blues Band di e con La Monte Young & Marian Zazeela), mentre Palestine invece potremo ascoltarlo in solo all’organo a canne della Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna.
Palestine & Chatam non saranno gli unici due americani a Bologna. Simone Beneventi suonerà Nine Bells, composizione di Tom Johnson, mentre il 22 maggio la rassegna ospiterà William Parker in un trio con Hamid Drake e Ava Mendoza.

Poi, un top della rassegna è certamente quello che vedrà la partecipazione di Iancu Dumitrescu in veste di compositore (5 nuovi pezzi in prima mondiale), di musicista (al pianoforte e contrabbasso) e conduttore (l’Hyperion International Ensemble, che per l’occasione ospiterà Tim Hodgkinson, Chris Cutler e Simone Beneventi, insieme ai meno conosciuti ma ugualmente eccellenti musicisti rumeni (il violoncellista Andrei Kivu, il pianista Octav Avramescu, il contrabbassista Ciprian Ghiță, il chitarrista Dan Antoniu). Un omaggio non preventivato sarà quello che Erik Drescher farà per commemorare Peter Ablinger replicando il set delle composizioni di Against Nature, ma il comparto compositivo sarà corroborato anche dalle prime italiane di Bertram Wee & Lynette Yeo (Singapore-Asia Sud Est) come b-l duo, con un programma di composizioni focalizzato sull’uso di tastiere elettroniche e oggetti.

Nell’area dell’improvvisazione un paio di abbinamenti inediti, ossia Pat Thomas con Mariam Razaei, il quintetto inglese The Locals (con Alex Ward, Dominic Lash e Thomas) e poi un doppio duo italiano con Vasi-Pacorig e Zavalloni-Zanisi. Ovviamente il taglio consueto del festival di AngelicA è anche apprensivo verso la direzione ‘musiche del mondo’, ‘confusa’ in maniera trasversale attraverso la sponda di altri generi musicali: quest’anno in prima ci saranno Nainy Diabaté e Eve Risser da una parte e Wacław Zimpel con SAAGARA, formazione che lambisce le tradizioni dell’India. La formula di AngelicA contiene una logica e degli obiettivi ben delineati, ossia di avvicinare o far lavorare insieme realtà musicali che sono spesso agli antipodi, contribuendo a progetti unici e irripetibili: far evaporare i generi e costruire ponti sicuri per la musica e il suo gradimento.

Qui puoi leggere o scaricare il programma completo del festival.

Articolo precedentePhil Minton & Ståle Liavik Solberg – TRUE
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He studied music, he wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.