Dispiace ammetterlo, ma spesso perdiamo di vista il punto di partenza di un evento o di un conglomerato di considerazioni artistiche. Un esempio? Si, quello del compositore Philippe Festou che nel 2015 paventò l’idea di una kairotopie della musica in Ti Quan, un’opera intermediale pensata sui tetti dell’immensa costruzione della Cité radieuse di Marsiglia: la kairotopie, parola che è unione delle parole greche kairos e topos (momento propizio e luogo) è un modo di intendere il mondo che ci circonda, instaurazione di una relazione consapevole tra gli eventi che si succedono e i sensi, allo scopo di filtrare messaggi, toccare la mente e la coscienza degli esseri umani. Festou ha pubblicato dei saggi sull’argomento, elaborando una teoria personale che si attua sull’osservazione e lo scambio osmotico con ciò