Quando a proposito del linguaggio Platone parlò di “nobile serietà della phone”, egli diede al logos non solo un primato nel riconoscergli una funzione di “rivelazione” (rispetto alla scrittura), di presenza e di verità sui sensi del mondo, ma anche evidenziò come da esso fosse possibile partire per un approfondimento di significati sempre più complessi: il conto di questa complessità fu probabilmente portato